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Avviata l’attività nel centro pacchi regionale di Cadenazzo
Da oggi nel nuovo centro pacchi regionale di Cadenazzo i nastri trasportatori sono in azione. Roberto Cirillo e Dieter Bambauer, responsabile PostLogistics, hanno inaugurato ufficialmente l’impianto della Posta.
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La Posta ha riconosciuto il potenziale del commercio online già diversi anni fa e si è attivata per tempo per adeguare opportunamente la propria attività logistica. Per questo negli ultimi anni ha investito circa 60 milioni di franchi nei centri di spartizione esistenti e ha costantemente ampliato la sua offerta di servizi nel settore dei pacchi, svolgendo a tutti gli effetti un ruolo di apripista nel mercato svizzero dei pacchi. Nei centri di Härkingen, Frauenfeld e Daillens, lo scorso anno la Posta ha trattato oltre 138 milioni di pacchi contro i 104 milioni di dieci anni fa.
Quello di Cadenazzo è uno dei quattro nuovi centri pacchi regionali. Gli altri tre verranno realizzati a Ostermundigen (BE), Untervaz (GR) e Vetroz (VS). Il nuovo centro sostituirà l’attuale base di distribuzione per il recapito di pacchi in tutto il Canton Ticino, integrando anche prestazioni di spartizione. Tutti i collaboratori e le collaboratrici continueranno a essere impiegati nella nuova sede.
Con il centro di Cadenazzo, e la possibilità di spartire fino a 8000 pacchi all’ora, la Posta aumenta nettamente la sua capacità totale di spartizione. I pacchi ticinesi saranno lavorati sul territorio cantonale senza dover essere trasportati a Härkingen, riducendo così i tempi e i tragitti per il trasporto.
I nuovi centri hanno le carte in regola anche dal punto di vista ambientale: una spartizione più decentralizzata consente infatti di ridurre i tempi di trasporto. Per rimanere al passo con la crescente mobilità elettrica, i centri disporranno di possibilità di ricarica per gli eco-veicoli. Sui tetti, inoltre, saranno installati impianti fotovoltaici che produrranno globalmente 3,24 GWh di energia elettrica all’anno, l’equivalente di quella necessaria a circa 925 utenze domestiche in Svizzera. Circa la metà sarà utilizzata dai centri stessi, il resto verrà immesso nella rete.