Gente
Meno barriere e tanto spazio
Molte filiali vengono attualmente ristrutturate e allestite in modo da presentare meno ostacoli possibile. Nel circondario quattro di Zurigo ad aprile è stata inaugurata una filiale ristrutturata. Peter Fischer, abitante della zona in sedia a rotelle, ne è entusiasta.
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La prima cosa che Peter Fischer (65 anni) ha notato nella sua filiale in Albisriederplatz è il disegno con la sedia a rotelle. Dall’apertura della nuova filiale questo disegno è stato apposto allo sportello G. «Ho scoperto che io e le altre persone con disabilità non dobbiamo più prendere il biglietto» racconta lo zurighese. «Ora posso andare direttamente allo sportello G». Se è libero, viene servito immediatamente, altrimenti attende che la persona prima di lui abbia terminato.

Peter Fischer si muove nell’atrio con agilità con la sua sedia a rotelle elettrica e nota: «Ho molto più spazio di prima. Non ci sono nemmeno più scaffali con gli articoli da chiosco e mi sembra una buona cosa».
C’è un gran viavai questo venerdì pomeriggio, ma né la mobilia né gli altri clienti lo intralciano. La gente entra numerosa dai due ingressi con pacchi e lettere da spedire o con il libretto delle ricevute per i versamenti. O semplicemente con molte domande.
Al centro dell’atrio degli sportelli ora c’è un nuovo banco con una o un consulente della Posta che risponde direttamente alle domande dei clienti.

«Giusto poco tempo fa ho dovuto preparare e spedire un pacco e la collaboratrice della Posta mi ha aiutato senza che lo chiedessi», racconta entusiasta lo zurighese. «Qui il servizio è semplicemente fantastico».
Anche la nuova scrivania abbassabile vicino alla fotocopiatrice gli sembra una soluzione intelligente: ha l’altezza ideale per compilare polizze di versamento, inserire i dati nelle etichette per l’indirizzo o affrancare buste.
Peter Fischer ha 65 anni e da 17 anni vive non lontano da Albisriederplatz con il suo compagno, in una casa plurifamiliare. Va alla posta almeno una volta alla settimana. Oggi doveva spedire delle lettere e ha prelevato un po’ di soldi, allo sportello G. Qui è montato un tavolo aggiuntivo, posto più in basso dello sportello. Sopra è collocato un apparecchio di lettura con braccio orientabile. «Qui finalmente riesco anche a vedere sul display», spiega contento.
Peter Fischer è in sedie a rotelle da ormai da quasi vent’anni. Conosce fin troppo bene gli ostacoli che incontra quotidianamente: marciapiedi troppo piccoli, dislivelli eccessivi, porte strette, nessuno spazio per girarsi, pulsanti e display collocati troppo in alto, merci non raggiungibili nel supermercato.
Per lui questo non è però un motivo di arrabbiarsi. «Se qualcosa mi disturba non brontolo, ma cerco di capire che cosa posso fare», afferma. «Bisogna impegnarsi in prima persona, altrimenti non cambia nulla».

Poiché lo aveva disturbato non capire quasi nulla della diagnosi che gli avevano consegnato i medici nel 1999, una cosa gli è stata subito chiara: «Serve una lingua semplice, che tutti capiscano. Tante persone con disabilità psichiche non capiscono le frasi lunghe o le parole complicate». Da allora si impegna a favore di un linguaggio facilmente comprensibile.
Per quanto riguarda la Posta c’è bisogno di più informazione presso le persone con disabilità. L’intraprendente zurighese ne è convinto: «Ci sono senz’altro molte persone che non sanno assolutamente nulla del servizio che offre loro la Posta».
Propone quindi di creare un foglio informativo, naturalmente scritto in un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
