La notte avvolge tutto, quando arrivo alle 4.45 alla Strassackerweg a Boll. Tutto brilla, dalla strada coperta di ghiaccio al firmamento. Faccio un giro di ricognizione bardata come durante un viaggio in Antartide. In giro non c’è anima viva: con questo freddo pungente (-8 gradi!), neanche gli animali si avventurano fuori. Improvvisamente, poco prima delle 5 la strada viene illuminata dai fari dell’auto di Markus Truog, collaboratore della Presto Presse Vertriebs SATarget not accessible (sito in FR). Il mio mentore per un giorno è arrivato!

I giornali freschi di stampa dalle tipografie sono impilati all’entrata della scuola materna e ci aspettano. Markus, 61 anni, accende la lampada frontale e analizza la mia bardatura: a quanto pare, ottime scarpe da trekking, abbigliamento termico e una ottima lampada frontale sono un must nell’outfit della collezione autunno/inverno dell’addetto al recapito mattutino. Devo concentrarmi perché nel mio cervello tutto è ancora ovattato. «I giornali corrieri delle tipografie devono lasciare i giornali nei punti di recapito entro le 4.45 di mattina – spiega Markus mentre controlla il plico di pubblicazioni. Io comincio a quell’ora a lavorare. Ricevo una lista con il numero di giornali e gli indirizzi cui sono destinati. Sempre meglio controllare che le copie consegnate corrispondano a quelle che devo consegnare, o rischio di accorgermi a metà giro che manca e sarebbe un guaio».

Oggi abbiamo BernerZeitung, Bund, qualche Blick e qualche Schweizer Familie da consegnare. «Metto i giornali di cui ho più copie sopra e sotto, così da averli sempre sotto mano, e il resto nel mezzo. Il tipo di testate in abbonamento varia molto da quartiere a quartiere. Questo è un quartiere di case unifamiliari, si tende a leggere testate considerate autorevoli». Il percorso è indicato su una cartina, «ma man mano che si conoscono i giri, si scoprono scorciatoie!» mi spiega Markus, che con i suoi 9 anni di servizio, è un po’ un veterano del recapito mattutino.

Qualche timida luce comincia ad accendersi nel sobborgo insonnolito e noi partiamo. Prima tappa, la vicina scuola, perché «anche gli insegnanti vogliono leggere il giornale durante la pausa caffè…» Trotterello dietro a Markus che cammina spedito, anche perché con la sua lampada frontale illumina la strada. Altrimenti sarebbe buio pesto. Markus, che di giorno lavora alla cancelleria del suo comune, mi spiega che la forma dell’apertura buca delle lettere definisce come inserire il giornale nella buca e che il giornale non deve spuntare perché può essere rubato o, in caso di pioggia, rovinarsi. Eh, la pioggia, grande nemica della carta stampata. «Quando piove porto con me il carrello coperto e ho un’imbragatura per l’ombrello, in modo da avere le mani libere», continua Markus.

Comincio a sentire i morsi del freddo quando Markus prende una salita ripida con la consueta baldanza. Io arranco dietro, in compenso in cima ho di nuovo caldo! Il 61enne mi confida di apprezzare molto questo lavoro di 90 minuti la mattina presto. «Addirittura recentemente ho confidato a mia moglie che mi piacerebbe continuare anche dopo la pensione…».

Da una buca delle lettere all’altra, gli incontri a quest’ora sono rari. Spendiamo due parole con un collega del club di tiro di Markus che aspetta il giornale tutti i giorni fumando davanti alla porta. Per il resto, il giro continua senza intoppi o sorprese. Apprezzo il silenzio e la camminata rinvigorente. E, quasi senza rendermene conto, sono le 6 e mezza, siamo tornati al punto di partenza dopo aver consegnato tutti i giornali. In cielo le stelle si sono ormai spente, fa solo più capolino Venere nelle tinte pastello del mattino.