Libero accesso a dati impersonali

La Posta mette liberamente a disposizione dati impersonali come i nomi delle vie o l’elenco dei numeri postali d’avviamento su una piattaforma Open Data.

Michael Blum
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Un giovane uomo si siede al computer e lavora

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Chi tratta e recapita milioni di invii al giorno deve necessariamente conoscere la Svizzera. Da Aarbach a Zyma, in veste di fornitore di servizi di infrastruttura la Posta dispone di grandi quantità di dati.

Recentemente l’azienda ha pubblicato un primo set di tali informazioni, costituite ad es. da denominazioni di località, comuni e vie, dettagli relativi ai punti di accesso fisici o elenchi dei numeri postali d’avviamento, su una piattaforma appositamente creata a tale scopo: posta.ch/open-data.

Le autorità e le aziende rendono i propri dati impersonali di pubblico dominio, classificandoli come «Open Data» e contribuendo così a creare maggiore trasparenza, innovazione e risparmi sui costi. Anche la Confederazione e i Cantoni promuovono tale iniziativa e hanno già pubblicato diverse migliaia di set di dati su opendata.swiss. Grazie al collegamento intelligente di tali dati aperti, questi possono essere utilizzati per generare vantaggi in molti ambiti. Sulla base delle peculiarità dei dati, ad es. mere caratteristiche geografiche, non è possibile risalire in alcun modo agli utenti e, di conseguenza, la protezione dei dati viene garantita.

Nell’ambito di una collaborazione con l’istituto Human-IST dell’Università di Friburgo, la Posta ha sondato le possibilità d’impiego di un primo set di dati nel corso di un Hackathon organizzato a fine novembre 2017 da un docente dello stesso istituto, il professor Edy Portmann.

 
Edy Portmann

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I partecipanti all’Hackathon hanno ricevuto da Posta Immobili una serie di dati grezzi relativi all’utilizzo degli edifici. Come hanno elaborato tale materiale di partenza?

L’evento è stato organizzato in modo tale che, attraverso l’analisi dei dati, i partecipanti, divisi in team interdisciplinari, potessero creare prodotti innovativi supportandoli con i relativi modelli di business. Pur avendo alle spalle background diversi tra loro, tutti i team sono riusciti a presentare dopo 36 ore idee innovative applicabili, che sono state in seguito valutate e premiate da una giuria di esperti. Le proposte migliori verranno ora portate avanti da Posta Immobili.

Per i non addetti ai lavori i pool di dati risultano essere veramente poco strutturati. Non ci vuole uno sforzo enorme per riuscire a convertirli in qualcosa di sensato?

Attraverso l’analisi è possibile trovare nei dati grezzi dei modelli interessanti che costituiscono dei fatti e, quindi, delle informazioni utilizzabili. Contestualizzando i fatti acquisiti si ottengono risultati che possono essere verificati e che generano nuove conoscenze qualora si rivelino esatti. Per ricavare delle conoscenze da dati non strutturati, accanto al know how serve anche la creatività. Nonostante lo sforzo presumibilmente elevato, questo processo è assolutamente legittimo e giustificabile, se non addirittura imprescindibile, per l’innovazione dei prodotti e dei modelli di business.

E chi può utilizzate tali dati? I grandi gruppi IT?

In generale questi dati sono interessanti per gli analisti e gli scienziati di qualsiasi categoria, indipendentemente dal fatto che lavorino per grandi gruppi, start up, privati o per lo Stato. Come già sottolineato, l’obiettivo principale è attuare idee creative e innovative che potranno dare vita in seguito a nuovi prodotti e modelli di business. In linea di massima ogni persona può realizzare i propri progetti con tali dati e creare così qualcosa di significativo e utile per la società, l’amministrazione e/o l’economia.

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scritto da

Michael Blum

Redattore Digital Communication