Procedura di consultazione LIDMo
Posizione della Posta sulla Legge federale sull’infrastruttura di dati sulla mobilità (LIDMo)

Anchor Navigation

Il 14 maggio 2025 il Consiglio federale ha pubblicato il messaggio concernente la Legge federale sull’infrastruttura di dati sulla mobilità (LIDMo). Rispetto al progetto sottoposto a consultazione, in quello modificato presentato dal Consiglio federale sono state approfondite in particolare le questioni relative alla governance, alle condizioni di partecipazione e al finanziamento. Pur accogliendo con favore gli sforzi della Confederazione volti a creare una piattaforma di dati centrale per il settore della mobilità, la Posta sottolinea l’importanza di una partecipazione equa e del riconoscimento dell’IDM come infrastruttura comunemente in uso nel settore.

Premessa

Gli attori del settore della mobilità elaborano quotidianamente una grande quantità di dati che finora sono stati condivisi solo in misura limitata. Al fine di aumentare l’efficienza del settore e promuovere le offerte di mobilità future, la Confederazione, sotto la guida dell’Ufficio federale dei trasporti, sta pianificando lo sviluppo di un’infrastruttura centrale di dati sulla mobilità (IDM) volta a semplificare lo scambio di dati tra gli attori coinvolti. Nel 2022 il relativo progetto di legge è stato sottoposto a consultazione. A seguito di numerosi feedback sul progetto, a dicembre 2022 e gennaio 2023 sono stati organizzati due colloqui con rappresentanti del settore al fine di procedere a una migliore identificazione delle esigenze delle parti coinvolte. Nel suo messaggio del 14 maggio 2025, il Consiglio federale ha apportato alcune modifiche al progetto in questione per affrontare le sfide centrali scaturite da questo confronto.

Rilevanza e valutazione generale della Posta

In qualità di leader del mercato nel trasporto pubblico su strada in Svizzera, la Posta si impegna a fondo a collaborare con il settore, in particolare per quanto riguarda la preparazione e lo scambio di dati, il cui impiego mirato consente di anticipare gli eventi e di reagire rapidamente a situazioni inattese, contribuendo a creare una maggiore efficienza. Un migliore scambio e accesso ai dati non solo rafforza i sistemi esistenti, ma consente anche un’implementazione più rapida e di qualità di innovazioni nel settore della mobilità, ad esempio nel campo delle offerte on demand o della guida autonoma. La Posta ritiene che il potenziale di queste nuove soluzioni sia molto elevato e ne considera prioritario lo sviluppo, come dimostrano diversi progetti pilota condotti negli ultimi anni.

La Posta accoglie con favore l’intenzione della Confederazione di creare una piattaforma di dati centralizzata e integrata per il settore della mobilità e, contestualmente, le basi legali necessarie per attuare quest’intervento. La Posta è anche fermamente convinta che l’IDM contribuirà ad aumentare l’efficienza e a promuovere l’innovazione nel settore. Tuttavia, dal punto di vista dell’azienda, singoli aspetti delle modifiche previste nel messaggio possono portare a trattamenti diversi e iniqui e a possibili inefficienze, che in parte potrebbero compromettere l’obiettivo originario della piattaforma. Di seguito proponiamo una sintesi di questi punti e dei problemi identificati dalla Posta.

Organizzazione e governance

Con l’istituzione del Centro di competenza per i dati sulla mobilità (CCDM), che fa capo all’Ufficio federale dei trasporti, il Consiglio federale intende garantire una gestione unitaria e centralizzata della piattaforma di dati sulla mobilità.

In linea di principio la Posta sostiene questa forma organizzativa e accoglie con favore in particolare la previsione di una collaborazione orizzontale con rappresentanti del settore e figure esperte che, con contributi orientati alla pratica e alle esigenze, forniranno un valore aggiunto determinante per lo sviluppo della piattaforma in funzione delle esigenze della clientela. Per questo motivo, dal punto di vista dell’azienda, è necessario prevedere che in questo gruppo di scambio siano rappresentati attori rilevanti della mobilità sia pubblici sia privati.

Volontarietà e messa a disposizione dei dati

In base alle recenti modifiche apportate al messaggio, la partecipazione alla piattaforma di dati sulla mobilità è soggetta al principio della doppia volontarietà che prevede, da un lato, la possibilità per gli attori della mobilità di decidere autonomamente se partecipare o meno alla piattaforma stessa e, dall’altro, la libertà per ciascuno di loro di stabilire quali dati mettere a disposizione come dati aperti («open data») e quali solo con restrizioni («restricted data»).

Dal punto di vista della Posta, questa procedura deve essere analizzata in modo critico, poiché la mancanza di un obbligo generale di trasmissione dei dati potrebbe portare a una situazione di informazione asimmetrica tra gli attori coinvolti. In particolare, sussiste il rischio di una disparità di trattamento tra fornitori di servizi di mobilità concessionari e non: mentre i primi sono già oggi obbligati per legge a rendere accessibile un gran numero di dati sotto forma di open data, gli attori della mobilità privati o non concessionari continuano a non essere soggetti ad alcun obbligo di autorizzazione dei dati. Per garantire un rapporto equilibrato nella trasmissione dei dati ed evitare problemi di free-riding, la Posta ritiene necessario che tutti gli attori coinvolti trasmettano dati in misura analoga. Solo così è possibile assicurare una panoramica completa dei dati di mobilità disponibili.

La Posta è pertanto favorevole all’introduzione a medio termine di un obbligo legale di fornitura dei dati in egual misura per tutti gli attori. Fino all’adempimento dell’obbligo di coinvolgere anche fornitori di servizi di mobilità non concessionari, l’integrazione tempestiva dei rispettivi dati deve essere favorita mediante la creazione di incentivi economici e il posizionamento dell’IDM come soluzione innovativa per l’intero settore. In caso contrario, sussiste il rischio che solo le principali imprese di trasporto concessionarie adempiano al proprio obbligo di trasmissione dei dati, mancando così l’obiettivo originario dell’IDM.

Configurazione tecnica e funzionale

Per la configurazione tecnica dell’IDM si punta a un’architettura modulare, interoperabile e decentralizzata, focalizzando l’attenzione su un approccio open source da consolidare come parte integrante di un ecosistema di dati nazionale che può essere integrato al di fuori del settore della mobilità.

La Posta sostiene l’idea di una piattaforma di dati nazionale integrata, basata su dati aperti, che consenta lo scambio di dati a livello intersettoriale.

Finanziamento

Come modello di finanziamento, il Consiglio federale propone di finanziare, per un periodo iniziale di dodici anni, metà dello sviluppo dell’infrastruttura di dati sulla mobilità (IDM) con il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) e con il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Al termine di questo periodo transitorio le e gli utenti dovranno sostenere autonomamente i costi per la gestione e lo sviluppo della piattaforma.

Dal punto di vista della Posta, questo approccio non rispecchia lo scopo generale e l’obiettivo dell’infrastruttura di dati sulla mobilità, che viene creata per identificare e sfruttare sinergie nel sistema di mobilità e per aumentare in modo duraturo l’efficienza sia dei singoli attori della mobilità sia dell’intero settore. In questo modo, anche il budget della Confederazione dovrebbe essere ridotto sul piano finanziario a medio e lungo termine e, grazie all’introduzione della nuova piattaforma di dati, in futuro la qualità dei servizi nel trasporto pubblico dovrebbe essere migliorata. Sulla base delle previsioni in termini di risultati e sviluppo della piattaforma, l’IDM rappresenta sotto ogni punto di vista un’infrastruttura in grado di generare valore aggiunto a lungo termine per l’intero settore. Secondo la Posta, quindi, il finanziamento dovrebbe avvenire conformemente alla prassi di altri progetti infrastrutturali nel settore della mobilità e i costi connessi dovrebbero continuare a essere sostenuti dai fondi di mobilità anche dopo il periodo iniziale.

Documenti