Finanziamento duraturo del servizio universale
Squilibrio tra costi e benefici

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Un dibattito sul futuro del servizio universale presuppone anche l’individuazione di una soluzione di finanziamento duratura. Attualmente la Posta finanzia in modo autonomo il servizio postale universale e anche in futuro intende erogare alla popolazione e alle aziende del paese un servizio pubblico senza indennità statali. Oggi la Posta finanzia il servizio postale universale con i propri ricavi provenienti dalle prestazioni postali e dai servizi del traffico dei pagamenti. Inoltre detiene il monopolio residuo sulle lettere nazionali di peso inferiore a 50 grammi che tuttavia copre solo una piccola parte dei costi. Spetta alla politica trovare risposte concrete alla questione del finanziamento nel momento in cui definirà l’entità del futuro servizio universale.

Premessa

Attualmente la Svizzera può contare su un servizio universale con prestazioni postali e del traffico dei pagamenti affidabili, di alta qualità e a prezzi accessibili che la Posta eroga in modo completamente autonomo, ossia grazie ai ricavi conseguiti nell’ambito e al di fuori del servizio universale. Il servizio universale fornisce un importante contributo allo sviluppo economico del paese aumentandone l’attrattività come piazza economica e la qualità della vita. La legge non prevede il finanziamento con fondi esterni, ma con il monopolio residuo riconosce ancora oggi alla Posta il diritto esclusivo di trasportare lettere al di sotto dei 50 g.

Con la progressiva apertura del mercato la posizione di monopolio della Posta nella logistica dei pacchi e delle lettere si è via via ridotta. Fatta eccezione per il monopolio residuo sulle lettere fino a 50 grammi, oggi la Posta opera in regime di libero mercato e deve far fronte alla grande concorrenza presente ad esempio nel settore dei pacchi. Per contro, gli obblighi relativi al servizio universale previsti dalla legislazione sulle poste sono stati continuamente estesi e inaspriti, con un conseguente aumento dei costi a carico dell’azienda (cfr. a tal proposito la posizione ufficiale «L’Ordinanza sulle poste in costante evoluzione»).

Il finanziamento del servizio universale

Nel 2022 il monopolio rappresentava un valore pari a 69 milioni di franchi e sebbene questo importo, derivante dal diritto esclusivo sulle lettere fino a 50 g, abbia determinato un risultato migliore per Posta, risulta in calo da anni a causa della flessione del volume delle lettere. Ciononostante il monopolio resta pur sempre uno strumento di finanziamento importante, nonché l’unico, per il servizio universale e la sua soppressione avrebbe importanti ripercussioni sull’attuale mandato di servizio universale che la Posta finanzia con fondi propri.

Il valore del monopolio

Contestualmente la diffusa aspettativa che una completa apertura del mercato porterebbe all’abbassamento dei prezzi non si può applicare al mercato delle lettere, per il quale la Posta prevede anzi un tendenziale aumento dei prezzi: al calo dei volumi corrispondono infatti costi unitari più elevati.

I costi netti del servizio universale

Nel 2022 l’obbligo di erogare il servizio universale ha causato all’azienda un onere finanziario aggiuntivo di 260 milioni di franchi. Il risultato della Posta sarebbe infatti stato superiore dello stesso importo, se non fosse tenuta a erogare il servizio universale finanziandolo con le prestazioni postali e i servizi del traffico dei pagamenti.

I costi netti del servizio universale

Negli ultimi anni lo sviluppo della rete e l’aumento dell’efficienza della Posta hanno innescato una tendenza al ribasso dei costi netti, sebbene a medio termine se ne preveda un nuovo aumento a causa della forte flessione del volume delle lettere e delle prestazioni di pagamento in contanti.

Dal confronto tra il valore di monopolio e i costi netti del servizio universale emerge il rapporto tra gli obblighi prescritti dalla legge (servizio universale) e i privilegi (monopolio).

Il finanziamento del servizio universale

Come si evince chiaramente dalle cifre del 2022, il valore aggiunto del monopolio residuo ha coperto solo il 27% dell’onere derivante dal servizio universale (23% nel 2021). La situazione del finanziamento del servizio universale è quindi sbilanciata e destinata a peggiorare a causa del costante calo del volume delle lettere.

Posizione della Posta

  • Nell’ottica della futura configurazione del servizio universale, il suo finanziamento è un aspetto importante che meriterebbe la giusta considerazione nel dibattito politico.
  • Il finanziamento del servizio universale della Posta è sbilanciato: il monopolio residuo non è sufficiente da solo a coprire i costi del servizio universale. E senza le opportune modifiche al quadro regolatorio tale squilibrio è destinato a peggiorare ulteriormente.
  • Attualmente la Posta finanzia il servizio universale in modo autonomo. Il suo finanziamento senza fondi statali presuppone un’evoluzione e un adeguamento dei requisiti attuali alle nuove esigenze della popolazione e dell’economia svizzere. Inoltre la Posta ha bisogno del margine operativo necessario per sviluppare liberamente le sue attività nel libero mercato.

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