«Cercasi imprenditori»

Lorenz Wyss è positivamente colpito dalla ricchezza di idee dei 60’000 collaboratori della Posta. In questa intervista svela come trasformare le idee in innovazioni.

Un ritratto di Sandra Gurtner.
Sandra Gurtner
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Sezione Rich Content

Lorenz Wyss

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Lorenz, con «Open Innovation» la Posta si è aperta alle collaborazioni con start up. Ma quanto è importante secondo te l’innovazione che nasce all’interno dell’azienda?

Tramite «Open Innovation» la Posta dà spazio al potenziale innovativo delle start up. Noi dell’unità Ideation ci occupiamo anche di idee che provengono direttamente dai nostri team: considerando i 60’000 collaboratori in tutto il mondo, si tratta di un potenziale immenso. Ma, indipendentemente dalla provenienza delle idee, alla Posta il tema dell’innovazione viene normalmente preso in seria considerazione e vissuto in prima persona. Del resto, oggi le aziende si distinguono tra loro non tanto per i prodotti, quanto per le esperienze che offrono ai propri clienti. Per configurarle in modo ottimale occorre essere creativi ed estremamente orientati all’utente.

Come sfrutti questa ricchezza di idee interne?

Negli ultimi anni abbiamo ricevuto dai nostri collaboratori migliaia di idee con i più svariati obiettivi. Alcune proposte si riferiscono a nuovi settori di attività, altre riguardano il nostro lavoro quotidiano. Solo con una gestione perfettamente strutturata delle idee e delle innovazioni possiamo trasformare questa miriade di proposte in autentico valore. All’inizio un’idea non è ancora un’innovazione: deve prima essere «messa a punto». È così che concepisco anche il nostro ruolo e compito presso la Posta: siamo «architetti dell’innovazione» che aiutano a sviluppare e portare avanti nuovi spunti fino a dar vita a una soluzione vendibile sul mercato e centrata sul cliente.

E come nascono le innovazioni a partire da idee?

A tal fine impieghiamo vari formati e strumenti, ad esempio la nostra piattaforma web Postidea, tramite la quale vengono presentate le idee. Qui un esperto stabilisce nell’arco di 30 giorni se la proposta in questione verrà ulteriormente sviluppata o meno. Esistono però anche altri formati come i nostri «Verification Camp» e «Boost Camp»: workshop di tre o cinque giorni in cui le soluzioni vengono elaborate e subito trasferite a una fase di sperimentazione. Alla fine, anche la migliore delle idee non serve a nulla se poi non arriva alle persone. In occasione di questi camp i nostri collaboratori hanno a disposizione il tempo necessario per poter raggiungere rapidamente risultati efficaci.

Quali sono le tue aspettative da responsabile Ideation riguardo ai giovani talenti?

Cerchiamo «imprenditori», ovvero persone, in grado di pensare oltre gli schemi e di apportare una certa mentalità pragmatica: per rimanere concorrenziali di fronte alla notevole complessità del mercato, dobbiamo poter sperimentare, convalidare e migliorare con tempestività. Chi si sente a proprio agio in una cultura dell’apprendimento agile e in un ambiente di lavoro dinamico fa esattamente al caso nostro.

Maggiori informazioni sulle innovazioni della Posta: www.posta.ch/innovazioni 

Questa intervista è stata pubblicata sulla rivista «Universum Top 100» e viene qui riportata con alcune leggere modifiche.
Intervista: Ute Liebig, foto: Simone Schuldis.

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scritto da

Sandra Gurtner

Specialista Digital Content