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«Nella maggior parte dei casi i nostri sforzi sono stati ripagati»

Thomas Baur, responsabile RetePostale, parla degli intensi colloqui condotti con i Cantoni e i Comuni, dei cambiamenti previsti per i collaboratori e del motivo per cui non ha mai trascorso notti insonni.

Sandra Gonseth

Sezione Rich Content

Video: ristrutturazione della rete

L’intervento di ristrutturazione della rete è ormai completato al 50%. È soddisfatto di quanto fatto finora?

Sono molto soddisfatto! I nostri specialisti della rete e i responsabili regionali stanno facendo un ottimo lavoro. All’inizio abbiamo dovuto imparare a nostre spese, ma oggi nella stragrande maggioranza dei casi le cose procedono a gonfie vele. Siamo sulla strada giusta.

È stato molto difficile trovare delle soluzioni adeguate con i vari partner?

In alcuni casi di più, in altri di meno. Ricordo che durante i primi colloqui abbiamo incontrato ovunque un’opposizione incredibile, ma con il tempo le cose sono notevolmente migliorate. La situazione più semplice si verifica quando entrambe le parti si vengono incontro e trovano la soluzione migliore per la popolazione e per la Posta – un risultato che siamo riusciti a raggiungere per oltre l’80% delle filiali da esaminare.

E negli altri casi?

Ci sono Comuni con i quali non è stato possibile trovare una soluzione condivisa. Questi casi vengono sottoposti alla PostCom che emette una raccomandazione.

Nonostante sia in atto un intervento di riduzione delle filiali gestite autonomamente, la Posta continua a parlare di un aumento dei punti di accesso. Non è una contraddizione?

No, certo che no. Il numero dei punti di accesso è in netto aumento. L’esempio più recente è rappresentato dalla collaborazione con Migros, con la quale abbiamo creato nuovi punti di servizio. In questo modo il numero di questi punti aumenta rapidamente di diverse centinaia di unità, consentendoci mese dopo mese di essere sempre più vicini ai clienti.

I punti di servizio, ad esempio gli sportelli automatici My Post 24, vengono veramente utilizzati in misura sufficiente?

In alcuni casi il loro grado di impiego è ancora troppo basso. Se una filiale gestita in proprio viene convertita, dobbiamo sfruttare meglio il periodo di transizione per far conoscere le alternative ai clienti.

Nella primavera 2018 è entrato in funzione il 100º sportello automatico My Post 24, a cui se ne aggiungeranno altri 100 entro il 2020. Un dispositivo di questo tipo può essere veramente considerato un sostituto a tutti gli effetti di una filiale che ha chiuso i battenti?

No, certamente no. Uno sportello automatico My Post 24 non sostituirà mai una filiale gestita autonomamente, ma più semplicemente ne è un completamento. Se da un lato i volumi di lettere e versamenti sono in calo, dall’altro i pacchi aumentano notevolmente. In questo campo dobbiamo e vogliamo offrire possibilità accessibili 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Nei prossimi anni destineremo circa 40 milioni di franchi all’ammodernamento di circa 300 filiali.

Thomas Baur, responsabile RetePostale

In futuro quindi le filiali gestite in proprio non saranno destinate a scomparire?

Con le filiali modernizzate lanciamo un segnale chiaro: per noi le filiali gestite autonomamente saranno importanti anche in futuro. Nei prossimi anni destineremo circa 40 milioni di franchi all’ammodernamento di circa 300 filiali in quanto desideriamo continuare ad avere un contatto diretto con i nostri clienti per percepire le loro esigenze e avvicinarli ai nostri prodotti. Credo fermamente nei miei collaboratori, che hanno le competenze per conoscere un ampio ventaglio di prodotti e servizi. Ora siamo chiamati a investire maggiormente nella formazione relativa ai prodotti digitali.

In qualità di azienda del servizio pubblico, la Posta deve generare utili con le sue filiali?

Non ci è stato assegnato l’obiettivo di operare in modo da coprire i costi, bensì di essere efficienti e adeguare continuamente la nostra rete alle mutate esigenze dei clienti. Al momento possiamo permetterci di sostenere per la nostra rete un costo di circa 100 milioni di franchi, un importo assolutamente giustificato perché con i nostri prodotti postali realizziamo degli utili. Se non fosse più così, sicuramente non offriremmo ancora una rete di queste dimensioni.

Quale sarà lo sviluppo della rete postale dopo il 2020?

Lo sviluppo della rete proseguirà, ma a un ritmo meno sostenuto. Offriremo una rete laddove esisterà una domanda concreta. Per questo non intendiamo avviare alcun nuovo grande progetto di ristrutturazione della rete, tranne nel caso in cui il mercato dovesse cambiare radicalmente.

Ad esempio?

Se i versamenti allo sportello dovessero crollare del tutto, si perderebbe di colpo il 30% del fatturato. A questo punto dovremmo naturalmente reagire di conseguenza. Qualsiasi altra azienda farebbe lo stesso. Ma parto dal presupposto che non si verificheranno degli scenari di questo tipo; piuttosto, ritengo che proseguirà il processo di adeguamento, per quanto su aspetti perlopiù specifici.

Copyright: Lena Schläppi

scritto da

Sandra Gonseth

Redattrice