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Pietre miliari della mobilità elettrica alla Posta

Da anni la Posta sostiene la mobilità elettrica nell’ambito della propria strategia di Corporate Responsibility: più del 40% del parco veicoli è già azionato da energia ecologica.

Sandra Gonseth

Sezione Rich Content

Eveline Wüest, ingegnere automobilistico presso AutoPostale, seduta sul tetto di un autopostale elettrico a Interlaken.
Eveline Wüest, ingegnere automobilistico presso AutoPostale, seduta sul tetto di un autopostale elettrico a Interlaken (Copyright: Monika Flückiger)

Pietre miliari della mobilità elettrica alla Posta

  • 2010

    Entra in servizio del primo scooter elettrico.
    Dal 2017 l’intera flotta di scooter elettrici è stata convertita alla propulsione elettrica.

  • 2016

    Il primo autobus elettricoTarget not accessible entra in funzione a Saas Fee come navetta, seguito nel 2017 dal primo veicolo di linea elettrico a Interlaken. Oggi AutoPostale usa cinque autobus elettrici.

  • 2017

    Le batterie esaurite degli scooter sono utilizzate come accumulatori stazionari di energia solare.

  • 2017

    Prime esperienze con i furgoni elettrici per il recapito dei pacchi. Per raggiungere la capacità di carico necessaria, devono essere equipaggiati con un rialzo.

  • 2018

    La Posta sottoscrive la «Roadmap della mobilità elettrica 2022» della Confederazione. Obiettivo: incrementare la percentuale di veicoli elettrici di nuova omologazione del 15% entro il 2022.

  • 2019

    Posta CH SA aderisce a «EV 100»Target not accessible. L'obiettivo di questa iniziativa internazionale a favore del clima è accelerare la mobilità elettrica e convertire il parco veicoli alla propulsione elettrica entro il 2030.

  • 2019

    Da questa estate la Posta testa undici furgoni elettrici prodotti da MAN e dieci furgoni prodotti da SAIC.

scritto da

Sandra Gonseth

Redattrice