Noi giovani desideriamo orari e luoghi di lavoro flessibili e vorremmo che il nostro tempo libero venisse rispettato. Purtroppo, nella pratica, non è semplice come le aziende vogliono far credere. L’home office è concesso con riluttanza e le fasce flessibili sono spesso soggette a regole non scritte. Questo impedisce a molti giovani di trovare un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.

Noi, Amina e Fiona, siamo convinte che i datori di lavoro debbano creare condizioni quadro che permettano al personale di lavorare con serenità. Potrebbero ad esempio concedere pause regolari per schiarirsi le idee e distrarsi un po’, offrire corsi di perfezionamento da effettuare on e off the job e, soprattutto se verrà innalzata l’età pensionabile, si potrebbe introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni. Le aziende, poi, dovrebbero offrire più posti di lavoro inclusivi e indicarli meglio nei bandi di concorso. In tal senso potrebbe essere importante anche l’intervento della politica attraverso campagne di immagine dedicate al «work life balance» e il suo sostegno finanziario a favore di percorsi di perfezionamento.

La comunicazione è una componente fondamentale della nostra vita lavorativa, a prescindere dal settore o dall’ambito di attività. In questo workshop abbiamo discusso sull’importanza delle capacità comunicative sul posto di lavoro e su come imparare a conoscerle a fondo. Una cosa è certa: avere buone capacità comunicative può aiutare a evitare o risolvere conflitti e malintesi sul posto di lavoro, ma anche a proporre idee e difenderle.

Per questo siamo convinte che le soft skill come la comunicazione o la «serenità» debbano essere trattate già a scuola, ad esempio attraverso metodi di apprendimento ludici, o più tardi durante l’apprendistato. A volte per noi è difficile anche riconoscere le e-mail di phishing e altri tipi di truffe. Per questo motivo riteniamo sia opportuno che la Posta e le altre aziende sensibilizzino e formino noi giovani con l’obiettivo di tutelarci da queste minacce.

Tutti ci chiediamo se le professioni di oggi esisteranno ancora tra 50 anni. Noi, Amina e Fiona, guardiamo alla digitalizzazione con ottimismo. Se le attività di routine verranno svolte grazie all’impiego di robot o dell’intelligenza artificiale, resterà più tempo per progetti utili e per il perfezionamento personale.

Per poter implementare con successo la digitalizzazione, le aziende hanno però bisogno di collaboratrici e collaboratori motivati e aperti a nuove sfide che abbiano dimestichezza con la tecnologia. Ciò non significa che tutti i membri del personale debbano saper programmare o conoscere ogni componente dei sistemi informatici, ma che accolgano con favore le nuove tecnologie e i nuovi sistemi, siano predisposti ai cambiamenti e si specializzino in modo continuativo. Il mondo del lavoro del futuro comporta sicuramente molte sfide, ma offre anche tante opportunità. Per avere successo dobbiamo essere aperti ai cambiamenti e continuare a crescere. Le aziende che raccolgono questa sfida e supportano il proprio personale possono approfittare delle opportunità offerte dalla digitalizzazione e diventare pioniere nel mondo del lavoro del futuro.