Gente
Il postino e la sua regina
Le sue sette mucche da combattimento di razza d’Hérens sono la sua vita. Il vallese Christian Sermier sogna una vittoria a livello nazionale.
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L’Alpe SerinTarget not accessible si trova sopra ad Ayent, nel Basso Vallese e già la salita ai pascoli alpini a 1800 metri sul livello del mare è un’avventura. La strada, stretta e poco tracciata, si inerpica serpeggiando sul fianco della montagna, passando di fianco a gole profonde e attraversando fitti boschi di larici. In lontananza si odono campanacci di mucche e sbuffate rumorose. Arrivati in cima, appare alla vista una mandria di mucche di razza d’HérensTarget not accessible, ciascuna contrassegnata da un numero. In questo luogo idilliaco, circondato da una corona di imponenti cime alpine in parte ancora ricoperte di neve, le mucche combattono seguendo il loro istinto naturale per guadagnarsi i favori della matriarca, la regina dell’alpe e capofila durante la salita all’alpeggioTarget not accessible.


Pronte a combattere
Al centro della scena c’è Christian Sermier. Piuttosto riservato, ma amichevole, ha uno sguardo sincero che ricorda l’espressione bonaria delle mucche. Indossa una tradizionale camicia Edelweiss e in mano ha un bastone. Dal recinto osserva Viola, la sua mucca, e la incita con parole amorevoli. La sua voce è pacata ma decisa.
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Le mucche di razza d’Hérens, una particolare varietà da combattimento unica al mondo, hanno un naturale istinto gregale. Hanno una corporatura massiccia e corna molto robuste. (Copyright: Isabelle Favre)
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In modo del tutto spontaneo, la mucca sceglie la sua rivale. Abbassa il capo, raspa il terreno con gli zoccoli e soffia rumorosamente. E la lotta ha inizio. Le corna cozzano le une contro le altre e si incrociano. Le due rivali si scontrano con tutto il loro vigore e avanzano o indietreggiano, a seconda della loro forza. Dopo vari minuti la perdente si allontana. «È semplicemente la migliore», commenta Christian Sermier. «Sono due anni che esce vincitrice da questi incontri», annuncia orgoglioso. Il profondo legame tra lui e la sua Viola si percepisce immediatamente.

«Le mie mucche sono come le mie figlie»
Christian, 50 anni, è cresciuto ad Ayent, su in alto, sopra alla valle del Rodano. Da 33 anni lavora come postino. Benché i suoi genitori non possedessero delle mucche, ha scoperto la sua passione per la razza d’Hérens già da bambino. I suoi amici lo portavano regolarmente ai combattimenti di mucche e così il suo amore per questa antica tradizione svizzera si è fatto sempre più forte di anno in anno. A 23 anni è riuscito coronare il sogno di possedere una sua mucca d’Hérens comprata da un amico e allevatore, con cui aveva casualmente finito insieme la scuola reclute. Oggi Christian possiede sette mucche che protegge e cura come fossero le sue figlie. Se una delle mucche è ferita o malata, non bada a spese e fa di tutto per rimetterla in piedi. Per Christian il parto di una delle sue mucche è sempre un evento molto speciale, ma anche fonte di preoccupazione.

Un goccio di vino bianco prima del combattimento
I combattimenti tra mucche regalano grandi emozioni. A volte capita che i conflitti tra i proprietari vengono messi in scena dai relativi animali e su questo tema Christian Sermier potrebbe scrivere un libro. Lui stesso si definisce «chaud bouillant», ovvero una testa calda. Non accetta che si critichino le sue mucche. Ma questo è proprio ciò che ha osato fare, una volta, un altro proprietario di mucche, suo avversario. Prima ancora di iniziare, si era già autoproclamato vincitore. A questo commento, racconta Christian, si era limitato a rispondere con calma: «Le tue mucche sanno perdere, al contrario di te». Quando, appena mezz’ora dopo, venne dichiarata la vincitrice, il suo avversario lasciava l’Alpe da perdente. Christian ha già ottenuto molte vittorie, ciascuna premiata con un campanaccio. Con molta disciplina, la giusta alimentazione e un adeguato addestramento fisico le sue mucche sono sempre in ottima forma, ma anche i rituali hanno la loro importanza. «Prima del combattimento aggiungo sempre un goccio di vino bianco del Vallese nell’acqua che le mucche bevono», rivela Christian. Ma non rivela altro: si sa, la concorrenza è sempre pronta a rubare i segreti.