Approfondimenti
Addetto al recapito, guida turistica e confidente
Vicoli pittoreschi, vecchie stradine acciottolate e una schiera di localini: passeggiando per Soletta ci si sente subito in vacanza. Seguiamo Sacha Wyler nel suo giro di recapito nella cittadina barocca più bella della Svizzera.
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Suoniamo al campanello e aspettiamo. Un uomo brizzolato di mezza età si affaccia dalla finestra al terzo piano di una vecchia casa patriziale dalla facciata beige. «Devo scendere?» Sì, se vuole che Sacha Wyler gli consegni in mano la lettera raccomandata. Altrimenti l’addetto al recapito clicca su una piastrella sullo smartphone, compila un invito di ritiro e rimette la lettera nel contenitore del suo scooter elettrico.
Cittadina ancora insonnolita
Siamo a Soletta, ai primi chiarori del mattino. L’elevata umidità dell’aria dopo un breve acquazzone fa increspare i cappelli e la più bella cittadina barocca della Svizzera si presenta ancora un po’ assonnata. Solo i fornitori dei numerosi negozietti si aggirano tra gli stretti vicoli con i loro grandi camion come se non ci fosse un domani. Hanno tempo fino alle 11.30, dopodiché devono lasciare il centro storico. Come il resto del traffico motorizzato. L’unica eccezione? I veicoli della Posta che sono alimentati con energia verde.


Giro per il centro storico
Sacha ha 41 anni e, per lavorare, indossa sistematicamente dei bermuda, con qualsiasi condizione meteorologica da aprile a novembre. Portare abiti impermeabili quando piove a dirotto per lui è fuori questione. Ci fa notare la qualità del tessuto dei suoi indumenti, che si asciugano più velocemente di quanto possa sembrare. Sacha è addetto al recapito nel centro storico di Soletta da quindici anni. Si divide la zona con il suo sostituto ed effettua quindi un giro un po’ più piccolo. Nato a Soletta, dirige il team di recapito composto da 21 collaboratrici e collaboratori. Una mansione, questa, che lo vede impegnato anche nel lavoro d’ufficio. Nel centro storico, che dalle sponde dall’Aare sale leggermente in due direzioni estendendosi fino alle porte della città, si contano in tutto 1300 economie domestiche.
Squisite torte solettesi
Qui troviamo molti negozi che vendono coltelli, tabacco, meravigliose stoffe a fiori o ancora formaggi, come quello per la raclette, capaci di mandare in visibilio tutti i buongustai. Il fiore all’occhiello della zona? L’offerta gastronomica con alcuni ristoranti di spicco, tra cui il Baseltor. Davanti all’ingresso quattro tavolini e una panca blu, sui davanzali un tripudio di fiori. In molti bar e pasticcerie è possibile gustare la famosa torta solettese. Una delizia per il palato realizzata con un generoso ripieno di crema al burro, un fondo giapponese e nocciole tritate. Ma attenzione, se si fa cuocere troppo, poi si sfalda in piccoli e tristi mucchietti.

Un addetto al recapito con fiuto
L’uomo di mezza età decide di scendere. La curiosità di sapere cosa c’è scritto sulla lettera è troppa. «Ne vedo di tutti i colori», dice Sacha in modo allusivo senza scendere nei dettagli. Presentarsi in vestaglia è probabilmente la cosa più innocua. Ma proseguiamo il giro. Per accedere alla maggior parte degli stabili, il 41enne ha una chiave speciale, perché nel centro storico è vietato mettere le cassette delle lettere sulla facciata in virtù della tutela monumentale. Girando la chiave accede a un buio corridoio che odora di muffa. Le piastrelle alle pareti sono rovinate e il marrone, in voga negli anni Settanta, la fa da padrone sul pavimento. Sacha riesce a orientarsi anche a occhi chiusi, seguendo semplicemente l’odore di questi palazzi.
Molto più di un addetto al recapito
Sacha è quasi sempre di buon umore e ha una parola gentile per tutti. Gli piacciono le persone e a loro piace lui. È molto più di un semplice addetto al recapito: a volte si presta come guida turistica e altre addirittura come confidente. Di lui ci si può fidare. Adesso il sole fa capolino tra le nuvole e la cittadina si riempie di gente come un cestino colmo di succose mele rosse. Il mercoledì e il sabato sono i giorni del mercato settimanale e per Sacha è un’impresa girare tra le stradine a bordo del suo veicolo con rimorchio. Così scende dal mezzo e fa quanto più possibile a piedi trascinato dalla folla brulicante.

Notti in bianco
Passa davanti al municipio, al vecchio arsenale, alla parrocchia, a un noto negozio di abbigliamento e a un take-away dove gli viene offerto il primo caffè. Oggi ne ha proprio bisogno. Le notti infatti sono impegnative perché è da poco diventato papà. Se il bambino si sveglia alle 4.00, per Sacha è praticamente ora di alzarsi. Il suo lavoro inizia alle 6.00 nella Zuchwilerstrasse 27. Dopo aver spartito lettere e pacchi, addette e addetti al recapito partono in tutte le direzioni come api laboriose. Dato che il volume delle lettere è in costante calo, sui loro scooter elettrici caricano anche pacchi, a eccezione degli invii ingombranti.
Tra le vie della movida
Il giro si conclude tra le vie più animate, lungo l’Aare. La proprietaria di un bistrot è seduta su un muretto e si gode il sole del mattino. Sacha le consegna la posta in mano. «Vuoi essere eletto postino dell’anno? Io ti voterei subito». L’addetto al recapito sorride, per lui non c’è niente di meglio del suo giro nel centro storico. In passato ha aderito a una rotazione del personale nelle zone rurali. Sebbene sia stata una bellissima esperienza, non avrebbe potuto farlo per sempre. Gli sarebbe mancato il brulicante centro storico con tutte le sue sfaccettature. «O devo imparare a parlare con le mucche?».

