Approfondimenti
La custode della collezione d’arte
La Posta è una collezionista d’arte che si impegna per la promozione dell’arte svizzera da circa 70 anni. La cura della sua notevole collezione è stata recentemente affidata alla storica dell’arte Diana Pavlicek, che ne vuole sfruttare e trasmettere le potenzialità.
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Le CorbusierTarget not accessible, Yves NetzhammerTarget not accessible e Fischli / WeissTarget not accessible: l’elenco degli artisti della collezione d’arte della Posta rappresenta la quintessenza della scena artistica svizzera. Lo sa bene la curatrice Diana Pavlicek che, in qualità di nuova direttrice della collezione d’arte, sta creando per la prima volta una panoramica rappresentativa delle oltre 400 opere. Un compito che comporta molte ricerche, in quanto la collezione decora i locali degli edifici amministrativi e delle filiali della Posta o si trova in spazi pubblici dislocati in tutta la Svizzera sotto forma di arte in architettura. Dopo lo scioglimento delle PTT nel 1997 sono emerse questioni più urgenti e la Posta non ha più potuto dedicarsi con così tanta attenzione alla propria collezione d’arte.

Con il servizio specializzato Opere d’arte di recente creazione, Diana Pavlicek assicura che tutti i pezzi della collezione ricevano l’attenzione che meritano e ha in mente grandi progetti: oltre a un programma di formazione artistica a tutto tondo e varie mostre sta progettando anche un sito web che permetterà di vivere in formato digitale alcune opere d’arte selezionate.
Acquisire l’arte è un impegno sociale
Già nel 1887 la Confederazione deliberò che l’arte svizzera dovesse essere promossa. Anche le imprese statali hanno dovuto allinearsi a questa ordinanza, che costituisce la base della lunga tradizione nell’ambito della promozione artistica della Posta. Dalla fine della seconda guerra mondiale, la Posta ha sostenuto gli artisti legati alla Svizzera con un budget annuo di circa 100’000 franchi. Così la Posta si è assunta la propria responsabilità sociale fino ai nostri giorni.

Diana Pavlicek è soddisfatta della varietà artistica che si è venuta a creare in questo modo: «Sono sbalordita dalla vastità della collezione, che accoglie molti importanti artisti svizzeri. Allo stesso tempo, un portafoglio di arte in architettura così ampio, ricco di testimonianze storico-culturali, è inedito nel panorama svizzero. Ora il compito è quello di preservarlo e di continuare l’attività di ampliamento della collezione sulla base delle circostanze attuali. Il mio obiettivo è quello di promuovere la conoscenza di questa collezione d’arte sia all’interno che all’esterno».
