Revisione della legislazione sulle poste
Posizione della Posta sulla consultazione concernente la revisione parziale dell’Ordinanza sulle poste (OPO)

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Il 16 aprile il Consiglio federale ha posto in consultazione il progetto di revisione parziale dell’Ordinanza sulle poste (OPO). Con la sua proposta di revisione dell’Ordinanza sulle poste, che integra la lettera ibrida nel servizio universale e che prevede anche cambiamenti alla logistica e al traffico dei pagamenti, il Consiglio federale modernizza il mandato della Posta adeguandolo alle esigenze odierne. La Posta accoglie in linea generale con favore le modifiche proposte, che rappresentano un primo passo verso la stabilizzazione finanziaria a breve termine del servizio universale e il suo orientamento alle mutate esigenze, in attesa dell’entrata in vigore della revisione della Legge sulle poste.

Contesto

L’attuale Legge sulle poste è stata approvata dal Parlamento 15 anni fa. Da allora le abitudini di vita e di consumo sono cambiate radicalmente: il numero di lettere e versamenti in contanti è diminuito notevolmente, ma in compenso è cresciuta la comunicazione digitale ed è aumentato il numero dei pacchi inviati e dei pagamenti effettuati tramite app. Questo radicale cambiamento strutturale nei mercati postali tradizionali mette in grave pericolo il modello attuale del sistema Posta. Le odierne disposizioni sul servizio universale offrono alla società un’utilità via via decrescente, a cui si aggiunge la mancata sostenibilità finanziaria. Allo stesso tempo cresce il bisogno di soluzioni di comunicazione digitale che siano sicure, semplici e standardizzate. Solo riuscendo ad adeguarsi agli sviluppi sociali ed economici la Posta potrà continuare a fornire un servizio pubblico in tutto il territorio nazionale senza ricorrere a fondi pubblici.

Riconoscendo la complessità del contesto in cui opera la Posta, nel giugno 2024 il Consiglio federale ha avviato una revisione della legislazione sulle poste. Dal momento che i lavori sulla nuova legislazione sulle poste richiederanno un certo tempo, il Consiglio federale propone di procedere fin d’ora, a livello di ordinanza, alle prime modifiche volte all’incremento dell’efficienza e alla modernizzazione del servizio universale.

Contenuto del progetto di legge

Con la procedura di consultazione avviata il 16 aprile 2025 per la revisione dell’Ordinanza sulle poste, il Consiglio federale propone le modifiche seguenti:

  • Integrazione del sistema di recapito ibrido nel servizio universale: un canale di distribuzione digitale nell’ambito dei servizi postali va a integrare il servizio universale senza sostituire il recapito fisico. I mittenti dovranno avere la possibilità di inviare la propria posta anche in formato digitale tramite cellulare o PC, mentre i destinatari potranno scegliere se ricevere la posta in formato digitale o cartaceo. In quest’ultimo caso, la Posta stampa l’invio, lo imbusta e lo recapita nella cassetta delle lettere fisica.
Grafico Lettera ibrida nel servizio di base.  In una prima fase viene rappresentata la Posta in entrata digitalizzata / l’interfaccia. Può trattarsi di clienti/clienti, autorità o aziende. Segue quindi la selezione del recapito. che può essere cartaceo o digitale. Il destinatario riceve la lettera dopo averla preselezionata, ad esempio nella cassetta delle lettere di casa o nella posta in entrata digitalizzata.  I vantaggi di questo processo sono: privacy garantita, marcatura oraria qualificata, conferma di chiamata ampliata, autenticità verificata e immutabilità verificata
  • Armonizzazione delle disposizioni relative al rispetto dei tempi di consegna per lettere e pacchi nonché dell’orario limite del recapito dei quotidiani in abbonamento al 90% (oggi: lettere 97%, pacchi e quotidiani in abbonamento 95%).
  • Ritorno al concetto di insediamento: la Posta avrà l’obbligo di effettuare la distribuzione negli insediamenti abitati tutto l’anno e non più, come prescritto nel 2021, in ogni casa abitata tutto l’anno.
  • Ampliamento del mandato di servizio universale nel traffico dei pagamenti a ricomprendere un mezzo accettato per i pagamenti online (ad es. carta di debito o app di pagamento) e un accesso digitale al traffico dei pagamenti elettronico (e-banking).

Posizione della Posta

In linea di principio, la Posta accoglie con favore l’orientamento intrapreso con la modifica dell’ordinanza

  • Aggiornare l’ordinanza è infatti un primo passo verso un servizio universale in linea con le esigenze del futuro. Le modifiche consentono alla Posta di ammortizzare l’aumento dei costi dovuto al calo dei volumi delle lettere e alla diminuzione dei versamenti allo sportello nel breve periodo fino alla revisione completa, ottimizzando i propri processi dal punto di vista economico e fornendo le prestazioni del servizio universale in maniera più efficiente e a costi più contenuti
  • Con l’integrazione della lettera ibrida nel servizio universale, la legislazione sulle poste viene adeguata alle evoluzioni degli ultimi anni.
  • La Posta ritiene che un ampliamento ai servizi digitali del servizio universale nel traffico dei pagamenti possa avere un senso solo se tali modifiche non comportano elevati rischi legali per la Posta stessa e per PostFinance e se rappresentano un primo passo verso una valutazione e una modernizzazione complessiva del servizio universale nel traffico dei pagamenti.
  • La Posta sottolinea inoltre che le modifiche proposte all’Ordinanza sulle poste non sono sufficienti a risolvere il problema del finanziamento del servizio universale. A tal fine è necessaria una rivalutazione completa del sistema regolatorio della Posta nel contesto dell’imminente revisione della Legge sulle poste.

Posizioni sui singoli punti

In linea di principio la Posta è d’accordo con le proposte di modifica del Consiglio federale, benché per determinati aspetti ravvisi una necessità di concretizzazione e miglioramento (in seguito in blu). 

Lettera ibrida

Con la lettera ibrida si perfeziona la legislazione postale in funzione delle evoluzioni e delle nuove esigenze. La lettera ibrida è un importante passo verso un servizio postale universale moderno, in grado di rispondere alle esigenze odierne della clientela.

La definizione di «invio elettronico» non è orientata all’utenza e non tiene conto delle prospettive (art. 1 lett. i): la condizione per cui un invio elettronico deve sempre essere recapitabile anche in formato cartaceo è eccessivamente restrittiva e non lungimirante in un’epoca di profonda trasformazione digitale.

La partecipazione alla corrispondenza giuridica elettronica necessita di un profondo riesame (art. 35a lett. f): pur accogliendo con favore l’obiettivo di legare il sistema di recapito ibrido alla corrispondenza giuridica elettronica, alla luce di altri progetti legislativi (tra cui la Legge federale concernente le piattaforme per la comunicazione elettronica in ambito giudiziario) la Posta mette in discussione la modalità di attuazione proposta. Con la proposta di modifica si rischia infatti il collegamento a un sistema che nel prossimo futuro potrebbe essere posto fuori servizio.

Il «processo di conversione» non deve essere computato nei tempi di consegna (art. 35c cpv. 4): gli invii elettronici che i destinatari intendono ricevere non in formato elettronico, bensì in formato cartaceo, richiedono da parte della Posta operazioni di stampa, imbustamento e distribuzione. La Posta è favorevole a questa variante di recapito ibrida. La produzione degli invii (stampa, imbustamento ecc.) comporterebbe tuttavia una notevole riduzione dei tempi a disposizione. Per questo motivo il processo di produzione non deve essere computato nei tempi di consegna (Posta A/B).

Le prescrizioni sulla protezione e la sicurezza dei dati sono di difficile attuazione sotto il profilo economico-aziendale e determinano costi più elevati (art. 35f): la Posta riconosce che la protezione e la sicurezza dei dati sono aspetti di grande importanza nel previsto ampliamento del servizio universale. Alcune disposizioni sono tuttavia formulate in maniera talmente ampia o poco chiara da non permettere alla Posta un’operatività del sistema in grado di coprire i costi o tale da determinare un grado elevato di incertezza giuridica.

Mancata delimitazione per quanto riguarda il richiesto accesso al sistema (art. 35g cpv. 1): ai soggetti terzi si deve garantire un «accesso non discriminatorio e trasparente» al sistema di recapito ibrido. La Posta è pronta a garantire a terzi un accesso di questo tipo tramite interfacce digitali adeguate. Tuttavia, la nuova regolamentazione dell’accesso dovrebbe riguardare esclusivamente le strutture e i servizi digitali del sistema di recapito ibrido.

Requisiti per i tempi di consegna

La Posta accoglie con favore l’uniformazione dei tempi di consegna da rispettare per invii singoli di lettere e pacchi (art. 32) come anche l’orario limite da rispettare per il recapito dei quotidiani (art. 31a). Questa misura incrementa il grado di efficienza nella lavorazione e nella distribuzione degli invii postali e contribuisce alla stabilizzazione a breve termine del finanziamento del servizio universale. Allo stesso tempo, la Posta è certa che anche in futuro manterrà la sua promessa di qualità, consegnando puntualmente lettere, pacchi e giornali. 

Ritorno al concetto di insediamento

La Posta accoglie con favore il ritorno al concetto di insediamento (art. 31), che permette di incrementare notevolmente il grado di efficienza della distribuzione. Se ne auspica un’attuazione graduale entro un termine di transizione di 10 anni, poiché il ritorno al concetto di insediamento può rappresentare un profondo cambiamento proprio per i diretti interessati nelle aree rurali e periferiche, ragione per la quale la Posta intende procedere nell’attuazione con la dovuta sensibilità. Alle economie domestiche interessate, inoltre, saranno sempre messe a disposizione soluzioni alternative adeguate al recapito a domicilio.

No a ulteriori restrizioni durante il periodo transitorio: la Posta segnala che l’attuazione graduale andrà ad assottigliare lo sgravio finanziario previsto dall’ordinanza e che il massimo impatto finanziario stimato (CHF 34 mln) produrrà l’effetto complessivo soltanto una volta trascorsi dieci anni. È proprio alla luce di questo aspetto che è importante non imporre ulteriori restrizioni alla Posta durante il termine di transizione per l’attuazione della nuova regolamentazione.

Libertà di manovra in sede di attuazione e regole chiare in caso di cambio di proprietario e inquilini: a fini di precisazione, la Posta propone che l’esatta sequenza attuativa sia a discrezione della Posta stessa e che, in caso di cambio di proprietario o inquilini di un’abitazione che si trova al di fuori degli insediamenti, il passaggio a un recapito alternativo avvenga immediatamente ed escludendo la possibilità di ricorso alle vie legali.

Traffico dei pagamenti

Dal punto di vista dell’economia nazionale, non è certo che l’ampliamento del mandato di servizio universale nel traffico dei pagamenti ai servizi digitali possa portare un beneficio significativo per la popolazione e le aziende. La diffusione della digitalizzazione nel traffico dei pagamenti in Svizzera è ormai notevole. La popolazione svizzera dispone già oggi di un accesso semplice e completo al traffico dei pagamenti digitale e ai mezzi di pagamento online. Di conseguenza, ci si chiede in quale misura la modifica proposta migliori realmente l’inclusione della popolazione e dell’economia nel traffico dei pagamenti digitale e possa apportare così un beneficio sociale. Allo stesso tempo, la modifica proposta nella forma attuale comporterebbe per la Posta e per PostFinance rischi aggiuntivi e costi derivanti.

Qualora si insista sull’ampliamento del mandato di servizio universale per quanto riguarda il traffico dei pagamenti, la Posta e PostFinance chiedono che i costi e i rischi che ne derivano siano il più possibile contenuti. La Posta e PostFinance ritengono che sia necessario che le seguenti condizioni siano soddisfatte: in primo luogo, la modifica deve essere strutturata in modo tale da non comportare elevati rischi legali per la Posta e PostFinance. In secondo luogo, dovrebbe rappresentare un primo passo verso una valutazione e una modernizzazione a tutto tondo del servizio universale nel traffico dei pagamenti nell’ambito dell’imminente revisione della Legge sulle poste. Questo sviluppo è necessario in considerazione del fatto che la domanda di pagamenti in contanti è in calo e la Posta e PostFinance si trovano così ad affrontare crescenti problemi di finanziamento.

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